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MEDIA 2024, scultura-installazione
L'opera di Michele Lugnan presentata in questa immagine è un potente commento visivo sulla devastazione e la tragedia
che accomunano diverse parti del mondo colpite dalla guerra. Attraverso un'opera composta da due sezioni parallele,
Lugnan crea un dialogo tra due luoghi distanti, Charkiv in Ucraina e Gaza in Palestina, unendo queste realtà attraverso
la comune esperienza della distruzione. La scelta cromatica è minimale, dominata dai toni grigi delle macerie,
con occasionali tocchi di rosso, bianco e blu che emergono dagli oggetti inclusi. Questo contrasto tra il grigio opprimente
delle rovine e i colori vividi degli oggetti quotidiani amplifica l'effetto emotivo dell'opera, mettendo in risalto la brutalità
della distruzione. L'opera di Michele Lugnan è un potente commento sulla devastazione causata dalla guerra
e sulle esperienze condivise delle vittime in diversi luoghi del mondo.
Sandro Serradifalco, José Van Roy Dalì
Ho vissuto la creazione di quest' opera come critica al sistema dei media,
che vende pubblicità preferibilmente, e soprattutto,
durante la visione di drammi quali quelli riportati.
Le tematiche di peluches e oggetti preferiti dai media in quanto diretti
"al cuore della gente semplice" (cui i numeri di vittime nulla dicono...)
sono qui ripresi per rivoltarli contro il sistema stesso.
La Coca Cola, onnipresente sui mercati internazionali può essere sostituita
da qualsiasi schifezza che il consumatore ingurgita estasiato al rallentatore.
(ormai la fantasia delle agenzie pubblicitarie langue…)
Le macerie sono imballate in pluriball e cassette dozzinali da mercato
per dar chiara idea di merce messa in vendita.
Mi sono astenuto dal mettere marchi quali RAI, Mediaset, CNN, OFFERTA SPECIALE,
by Nestlè, by Kraft e by tutte le dannate multinazionali alimentari (e non)
confidando nella comprensione dell'opera anche senza tali segnali espliciti.
Michele Lugnan
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